22 Mag Al Forum Compraverde Buygreen 2023 i numeri del Green Public Procurement in Italia
Campanello di allarme, anche se non ancora una vera e propria emergenza, dalla XVII edizione del Forum Compraverde Buygreen 2023, giunto alla seconda e ultima delle due giornate organizzate a Palazzo WeGil, a Roma. Siamo di fronte a una battuta d’arresto dei CAM per quasi tutte le categorie merceologiche e in quasi tutte le Amministrazioni Pubbliche, dalle Regioni ai Soggetti Aggregatori, dai Comuni agli Enti gestori delle Aree Protette fino alle ASL: questo quanto emerge dai dati del VI rapporto “I numeri del Green Public Procurement in Italia” dell’Osservatorio Appalti Verdi, presentato giovedì 18 maggio.
Il rapporto nasce dalla collaborazione di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, in partnership con Assosistema, Novamont, Università degli Studi di Padova, AdLaw Avvocati Amministrativisti, la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino e la Rete dei Comuni Sostenibili, dopo poco più di 5 anni dall’attuazione del Codice dei Contratti Pubblici, che prevedeva l’adozione obbligatoria dei Criteri Ambientali Minimi (articolo 34).
L’indagine diretta dell’Osservatorio ha monitorato complessivamente 157 Stazioni Appaltanti (44 Aziende Sanitarie Locali, 99 Enti gestori di Aree Protette e 14 Centrali di Committenza Regionali[1].Anche in questa edizione le performance delle stazioni appaltanti sono state indicizzate attraverso l’uso di un indicatore complessivo del GPP che tiene conto di più elementi: da un lato, l’adozione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), dall’altro fattori come il monitoraggio interno, la formazione del personale, il rispetto della parità di genere e il livello di diffusione di conoscenza del GPP all’interno degli enti presi in considerazione. Un lavoro che anche per questo anno sarà possibile consultare nel dettaglio attraverso una piattaforma ad hoc presente sul sito appalti verdi.
Gli acquisti verdi della pubblica amministrazione sono regolati da specifiche tecniche e clausole contenute nei Criteri Ambientali Minimi, obbligatori dal 2016. I CAM è bene ricordarlo, sono stati introdotti in Italia con il Green Public Procurement, lo strumento che indirizza gli enti pubblici verso investimenti a ridotto impatto ambientale. Oggi la loro adozione è prerequisito essenziale per concorrere in tutti i bandi pubblici. Nel corso del periodo 2022-2023 il Ministero delle economia e delle Finanza e ha adottato per esempio, per i progetti finanziati con il PNRR, le “Linee Guida per l’applicazione del principio del DNSH” che confermano l’adozione obbligatoria e propedeutica dei CAM. Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (approvato con Decreto legislativo n. 36 del 31 marzo 2023) ribadisce (all’articolo 57) l’obbligatorietà del GPP e del rispetto dei criteri sociali (equità di genere, occupazione, inclusione) già previsti dall’art. 47 del DL Semplificazioni e dal Regolamento del 7 dicembre del 2021. Ma il tema degli acquisti verdi riguarda più in generale tutto il mondo delle imprese in un’ottica di economia circolare ed efficientamento dei processi.
“La transizione ecologica ha bisogno di strumenti come il GPP per l’economia, la società ed il Pianeta. In particolare, per attuare le politiche di decarbonizzazione dell’economia, per sviluppare l’economia circolare, e per la tutela della biodiversità – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – e non è più accettabile che l’Italia sconti ancora un importante ritardo nella loro piena implementazione. Dopo un graduale miglioramento delle performance registrato nel corso degli anni, constatiamo che l’attenzione si è nuovamente abbassata sul tema. Proseguiamo dunque nel nostro lavoro – conclude Zampetti –a maggior ragione ora che il MASE ha approvato 6 nuovi CAM come quelli su edilizia, arredi interni, rifiuti, eventi, tessile, arredi esterni e ne ha programmati altri 7, di cui 5 con attività in corso e 2 da avviare, per far si che questi strumenti vedano un corretto utilizzo e siano realmente i pilastri su cui rilanciare la sostenibilità degli acquisti verdi nel nostro Paese”.
“Il rapporto dell’Osservatorio Appalti Verdi 2023 – commenta Silvano Falocco, direttore generale della Fondazione Ecosistemi – mostra come non sia ancora “senso politico comune” che i Criteri Ambientali Minimi e il GPP rappresentino lo strumento per creare, attraverso la domanda pubblica, un mercato ai prodotti e servizi a basso impatto ambientale che, se supportati dalla domanda nelle fasi iniziali di sviluppo dove i costi di transizione sono ancora alti, avranno maggiori possibilità di affermarsi sul mercato. Dai dati emersi è come se lo “spazio di attuazione” del GPP si fosse saturato, con le pubbliche amministrazioni virtuose che rispettano gli obblighi di legge, seppur in qualche caso arrancando, mentre le altre continuano semplicemente a non farlo. E’ necessario impegnarsi e per diffondere l’uso del GPP e dei Cam intervenendo soprattutto in quelle aree la cui applicazione resta difficile per mancanza di strumenti , di conoscenza e di informazione.
La Rete dei Comuni Sostenibili è diventata partner dell’Osservatorio Appalti Verdi. Nella mattinata di presentazione dell’indagine, in occasione del Forum Compraverde Buygreen 2023, è intervenuto il direttore Giovanni Gostoli, che ha precisato: “È tempo di agire e passare da una sostenibilità predicata a una sostenibilità praticata nei Comuni, Città e comunità locali. L’Osservatorio Appalti Verdi è per noi un punto di riferimento molto importante, qualificato e autorevole. Ringraziamo la Fondazione Ecosistemi e Legambiente per averci coinvolto come partner. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a rafforzare la capacità delle realtà aderenti alla Rete dei Comuni Sostenibili a garantire l’adozione dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) negli appalti pubblici e diffondere attività formative sul Green Public Procurement. L’attività di monitoraggio volontario delle politiche locali di sostenibilità prevista nel nostro progetto prevede già fin dall’inizio un indicatore sui CAM. La collaborazione con l’Osservatorio ci consentirà di implementare e migliorare lo strumento, offrendo un supporto alle amministrazioni comunali per migliorare le performance”.
Leggi il dettaglio dei risultati e le proposte dell’Osservatorio Appalti Verdi nei documenti allegati alla notizia.