19 Apr Ambiente e buone pratiche: una strategia “veleni zero” per la disinfestazione negli spazi pubblici
I veleni utilizzati per le disinfestazioni sono pericolosi per l’uomo e per l’ambiente. I biocidi più comuni nella lotta contro ratti e zanzare (es. AVK di seconda generazione come bromadiolone, difenacoum, brodifacoum, e insetticidi piretroidi e organofosforici) vengono usati in deroga alle normative europee e nazionali che li riconoscono come sostanze pericolose e potenzialmente dannose per la salute. Solitamente nei comuni vengono utilizzati in luoghi pubblici molto sensibili e di vita quotidiana: dalle scuole ai parchi pubblici, dai centri anziani agli ospedali, nei centri storici o nei quartieri, in aree a ridosso di percorsi fluviali.
L’uso di queste sostanze dovrebbe essere diminuito o sostituito attraverso una strategia “veleni zero” nell’opera di disinfestazione negli spazi pubblici attraverso il protagonismo dei sindaci e delle amministrazioni comunali che incontra già oggi un sentimento sempre più diffuso nell’opinione pubblica e nei cittadini che hanno a cuore l’ambiente e la salute umana. La cittadinanza, tra l’altro, può essere coinvolta attivamente anche nella diffusione di buone pratiche nelle aree private.
Ieri si è svolto un meeting molto interessante promosso dalla Rete dei Comuni Sostenibili insieme alla Fondazione Ecosistemi, organizzazione leader del Green Public Procurement e negli acquisti verdi. L’attività della Fondazione è un punto di riferimento prezioso, solido e autorevole. Abbiamo avviato un percorso di collaborazione per dare supporto e formazione alle amministrazioni comunali sul GPP e sui Criteri Minimi Ambientali nelle gare d’appalto per gli acquisti verdi nei comuni. Una partnership che offrirà nuovi servizi e assume un valore strategico per i #comunisostenibili aderenti all’Associazione: formazione e conoscenze, progetti e buone pratiche, strumenti per i comuni più verdi, responsabili e sostenibili.
Durante l’incontro è stata presentata la sperimentazione del progetto BIOREPEM che si sta sviluppando nel territorio del Comune di Fiumicino (Rm) – Ente capofila del progetto stesso – e nel Comune di Francavilla al Mare (Ch), in collaborazione con ISPRA, AGEI, Natur Lab e Fondazione Ecosistemi, e che vuole contribuire, attraverso nuove soluzioni, al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei biocidi tradizionali, dei trattamenti velenosi e delle sostanze pericolose per la salute e per l’ambiente. È un sistema integrato di lotta alle specie infestanti in ambiente urbano, che prevede la progressiva sostituzione dei tradizionali trattamenti a base di esche biocide (rodenticidi di 2a generazione) e insetticidi contenenti piretroidi, con sistemi ecologici e innovativi, elettrici e elettromeccanici, associati ad un sistema informatizzato per la gestione e il monitoraggio degli interventi.
Piccole azioni concrete per migliorare la qualità di vita delle comunità local che se moltiplicate in centinaia di comuni possono dare un grande contributo a diversi Obiettivi di Agenda 2030, tra cui: Salute e benessere (Goal 3), Città e comunità sostenibili (Goal 11), Vita sulla Terra (Goal 15), Vita sull’Acqua (Goal 14), Lotta al cambiamento climatico (Goal 13).
Inoltre, in occasione del Forum Compraverde che si svolgerà a maggio a Roma e grazie all’intesa Rete dei Comuni Sostenibili con la Fondazione Ecosistemi saranno cinque i comuni coinvolti nel “Laboratorio partecipato – Come progettare un servizio di derattizzazione a basso impatto ambientale”, servizio di accompagnamento gratuito.