Bonus TARI 2025: come funziona lo sconto automatico che aiuta le famiglie e l’ambiente

Bonus TARI 2025: come funziona lo sconto automatico che aiuta le famiglie e l’ambiente

Articolo di Francesco Foglia *

Le bollette dei rifiuti stanno per diventare più leggere per migliaia di famiglie italiane in difficoltà. Con il nuovo Bonus TARI 2025, infatti, chi ha un reddito basso vedrà applicata direttamente in bolletta una riduzione del 25%, senza doversi muovere per richiederla. Una piccola rivoluzione nel modo in cui lo Stato ed i Comuni sostengono i nuclei più fragili, con ricadute positive anche sulla sostenibilità ambientale delle nostre città.

La novità più importante? Finalmente non servirà presentare domande, compilare moduli o fare file agli uffici comunali.

Il meccanismo è completamente automatizzato: l’INPS, incrociando i dati del Sistema Informativo Integrato, individuerà chi ha diritto all’agevolazione e comunicherà tutto direttamente ai gestori del servizio rifiuti. Questi ultimi applicheranno lo sconto in bolletta senza che il cittadino debba fare alcunché. Un cambiamento epocale rispetto al passato, quando ottenere agevolazioni era spesso un percorso a ostacoli.

Ma perché era così urgente questa riforma?  Il problema affonda le radici negli anni passati. Già dal 2019 i Comuni potevano istituire agevolazioni TARI per le famiglie in difficoltà, ma con risultati a macchia di leopardo. Mentre città come Milano e Bologna avevano introdotto sconti significativi (fino al 30% per i redditi più bassi), in altre zone d’Italia le agevolazioni erano inesistenti o così complicate da richiedere una vera e propria corsa a ostacoli burocratici. Il risultato? Troppe famiglie, pur avendone diritto, rinunciavano agli aiuti per la troppa complessità delle procedure.

Ora il sistema cambia radicalmente. Basterà avere un ISEE inferiore a 9.530 euro (o 20.000 euro per famiglie con almeno quattro figli) per vedersi riconosciuto automaticamente il diritto allo sconto. Niente più differenze tra Nord e Sud, niente più disparità tra un Comune e l’altro. Un passo importante verso una maggiore equità sociale, ma anche un’opportunità per migliorare la gestione dei rifiuti nelle nostre città.

Perché quando una famiglia non è costretta a scegliere tra pagare la bolletta dei rifiuti o far fronte ad altre necessità primarie, è più probabile che collabori correttamente con la raccolta differenziata. Esperienze come quelle di Napoli, dove l’esenzione totale per le fasce più deboli ha ridotto significativamente l’abbandono illegale di rifiuti, dimostrano come politiche sociali intelligenti possano avere ricadute positive anche sull’ambiente.

Naturalmente, non mancano alcune criticità da affrontare. Il finanziamento del bonus attraverso un piccolo prelievo su tutte le bollette (domestiche e non) solleva interrogativi sull’equità del sistema. E sarà cruciale verificare che l’applicazione automatica funzioni senza intoppi in tutti i Comuni, soprattutto quelli con sistemi informatizzati meno avanzati.

Ma al di là dei dettagli tecnici, il messaggio è chiaro: sostenere le famiglie in difficoltà non è solo una questione di giustizia sociale, ma un investimento nella qualità ambientale delle nostre città.

Quando si alleggerisce il peso delle bollette per chi fatica ad arrivare a fine mese, si creano le condizioni per una gestione dei rifiuti più efficiente e partecipata. E in un’epoca di crisi economica e emergenza climatica, questo doppio risultato – aiuto concreto alle persone e vantaggio per l’ambiente – vale più di qualsiasi discorso astratto sulla sostenibilità.

Nei prossimi mesi vedremo come funzionerà nella pratica questo nuovo sistema. Intanto, per le famiglie italiane in difficoltà c’è una buona notizia: da gennaio, un po’ di respiro arriverà direttamente in bolletta, senza complicazioni di carattere burocratico. E forse, proprio questa semplicità sarà il vero segreto del suo successo.

Per approfondimenti: blog Fiscalità & Territorio

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* FRANCESCO FOGLIA
Esperto in fiscalità locale e diritto tributario, laureato in Economia e con una solida formazione giuridica. Vanta un’esperienza ventennale nel settore della fiscalità locale, con particolare focus su IMU, TARI ed altri tributi comunali. Attualmente ricopre il ruolo di Funzionario di ente locale (Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione), oltre che di consulente e formatore in materia di tributi locali, supportando gli uffici tributari nell’applicazione delle normative e nell’ottimizzazione dei processi gestionali. Docente a contratto in un master in Economia e Management delle Pubbliche Amministrazioni. Appassionato di innovazione nel settore pubblico, collabora con istituzioni, associazioni e fondazioni per promuovere best practice e strumenti digitali a supporto delle amministrazioni comunali.