17 Mar La sostenibilità nello Statuto Comunale: la campagna della Rete dei Comuni Sostenibili
“Sostenibilità, tutela dell’ambiente e del clima e principio intergenerazionale, già inseriti nella Costituzione italiana, entrino negli statuti comunali d’Italia”. Parole e musica della Rete dei Comuni Sostenibili. L’associazione, che ha da poco compiuto quattro anni di attività, fin dall’inizio si è impegnata a tenere insieme grandi princìpi ispiratori e azioni pratiche. Parole e azioni, insomma, come il titolo dell’ultima Assemblea Congressuale 2025 svolta all’Ara Paci a Roma, lo scorso 6 e 7 marzo.
Se, da un lato, la “misurazione” della sostenibilità dei comuni tramite indicatori oggettivi ha ricevuto molti consensi e adesioni in tutta Italia, questa nuova proposta vuole fissare con maggior vigore uno dei temi che più ha ispirato l’attività della Rete e degli amministratori che hanno deciso di farne parte.
La Rete invita i comuni ad adeguare lo statuto comunale affinché siano ripresi i princìpi entrati nel 2022 nella Costituzione italiana e che riguardano, in estrema sintesi, lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente.
L’iniziativa è stata lanciata nel 2023 e alla campagna permanente dell’associazione hanno aderito già tante realtà in Italia.
Ecco il testo della proposta di emendamento:
“Il Comune tutela l’ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi e la salute umana. Per far fronte all’emergenza climatica orienta le proprie politiche e attività amministrative alla sostenibilità ambientale, economica, sociale e istituzionale. Il Comune concorre per l’attuazione del principio costituzionale coinvolgendo le comunità, le imprese, le associazioni, i singoli cittadini, creando sinergia con gli altri comuni e gli enti locali, collaborando con le istituzioni regionali, nazionali, europee ed internazionali. Ciò al fine di perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, adottati dall’Assemblea generale dell’Onu, ridurre l’inquinamento e le emissioni climalteranti, fino alla neutralità climatica, assicurare l’uso sostenibile ed equo delle risorse anche per il benessere delle generazioni future”.
Infine: la Rete auspica che la proposta di emendamento venga approvato dai Consigli comunali con un voto bipartisan di tutte le forze politiche e civiche al fine di sensibilizzare le comunità, gli amministratori di oggi e di domani; dopo l’approvazione, le amministrazioni comunali dovrebbero incentivare, in collaborazione con le scuole, attività di sensibilizzazione e conoscenza sui temi della sostenibilità.
Sui canali di comunicazione della Rete dei Comuni Sostenibili saranno pubblicati i nomi e le social card dei comuni e delle città che approveranno l’emendamento nel proprio statuto comunale. Per comunicare la deliberazione: direttore@comunisostenibili.eu
La Rete dei Comuni Sostenibili è fortemente impegnata in un progetto innovativo e concreto con gli enti locali. In particolare, l’associazione produce i Rapporti di Sostenibilità a seguito del monitoraggio volontario secondo il set dei 100 indicatori per i comuni capoluogo, 80 per i comuni non capoluogo e 50 per province e città metropolitane, decisi in condivisione con l’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, con l’obiettivo di realizzare le Agende locali 2030.
Inoltre, la Rete è una comunità di condivisione di buone pratiche, percorsi di formazione e iniziative di promozione delle realtà locali.
Allo stesso tempo l’associazione promuove campagne unificanti che i comuni della Rete e altri che manifestano interesse possono portare avanti.
È con questo spirito che siamo a proporre ai comuni italiani un’iniziativa specifica che può avere grande valore simbolico, stimolata anche dalla approvazione bipartisan dell’inclusione del principio di tutela dell’ambiente nella Costituzione italiana.
È redatto un modello di articolo, che invieremo alle amministrazioni, per integrare nello statuto comunale la sostenibilità, con riferimento agli obiettivi dell’Onu e alla necessità di contrastare l’emergenza climatica.
Naturalmente, si tratta di una proposta adattabile secondo ciò che già contengono i testi di statuto in vigore. È un atto simbolico in grado di completare il lavoro concreto che moltissime realtà stanno già svolgendo.