23 Giu Lecce, accessibilità e servizi, a cinque beni monumentali del Comune la certificazione Herity
È stata conferita oggi a cinque beni monumentali del centro storico di Lecce la certificazione internazionale HERITY. La città di Lecce è il primo capoluogo pugliese a contare ben cinque luoghi di cultura che hanno ricevuto questo riconoscimento.
La certificazione, lanciata nel 1994 e riconosciuta dall’UNESCO, fotografa la percezione del valore, lo stato di conservazione, la comunicazione ed i servizi offerti di musei, biblioteche, monumenti (chiese incluse), archivi e siti archeologici ed annovera, ad oggi, 293 luoghi valutati, in Italia come in Brasile, Lituania, Spagna o Panama (www.herity.info).
I beni monumentali leccesi di proprietà comunale ai quali è stata assegnata la certificazione sono la Chiesa di S. Irene, l’ex Conservatorio di S. Anna, l’ex Convento dei padri Teatini, l’Open Space di Palazzo Carafa e il Teatro Paisiello, valutati nell’ambito del progetto “Cross the gap – Accessibility for social and cultural inclusion”, finanziato nel Programma Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020 che ha consentito alla città di vedere migliorata l’accessibilità di edifici pubblici e beni monumentali comunali. Un lavoro che l’amministrazione sta proseguendo nell’ambito di interventi di riqualificazione degli spazi pubblici in corso nel centro storico e anche grazie alle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’ambito del quale sono stati finanziati interventi a favore dell’accessibilità fisica e cognitiva del Must – Museo Storico della Città di Lecce.
Inoltre, è già stata completata la rilevazione puntuale degli elementi detrattori dell’accessibilità nel centro storico da parte del Laboratorio comunale dell’Accessibilità, un patrimonio conoscitivo che integra tutte le nuove progettazioni e gli interventi negli spazi pubblici del centro storico.
“La certificazione Herity giunge a valle – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – di un percorso di progettazione e intervento finalizzati a rendere meglio accessibili e fruibili alcuni dei più significativi beni monumentali della città. È proprio il fatto che siamo meglio fruibili da tutti, al di là di ogni barriera fisica, che conferisce valore a questi luoghi, realizzati nei tempi antichi e dunque senza quegli standard che il progresso delle nostre società ci ha fatto raggiungere. La città di Lecce è impegnata, grazie al lavoro del settore Lavori pubblici e del Laboratorio comunale per l’accessibilità a favorire e migliorare l’accessibilità del proprio centro storico in tutti gli interventi di riqualificazione degli spazi pubblici che sono in corso: da via Alvino ai lavori nelle aree contermini al Castello Carlo V, al prossimo rifacimento di via XXV Luglio, intendiamo eliminare le barriere e realizzare spazi che includano e accolgano”.
“Si tratta di un riconoscimento importante, conferito da un ente terzo alla città di Lecce che ha saputo impegnarsi per rendere fruibili beni monumentali che non sono stati realizzati e pensati al tempo della loro costruzione per essere accessibili a tutti, come gran parte del patrimonio storico – dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci – la proiezione internazionale della nostra città ci impone di proseguire su questa strada, sia per conseguire standard sempre più elevati di qualità urbana sia perché porsi obiettivi sempre più elevati sull’accessibilità è un dovere civico per chi amministra”.
“Sebbene si tratti di eccellenze, i luoghi certificati da HERITY non devono guardare a questo buon risultato come a un ‘bollino’ ma un sostegno, un aiuto al miglioramento continuo e un riconoscimento degli sforzi fatti dalle amministrazioni, dagli uffici e da coloro che conducono questi luoghi per proteggerli, valorizzarli e renderli sempre meglio fruibili”, ha sottolineato il Segretario Generale di HERITY Maurizio Quagliuolo.
“Si tratta di un riconoscimento importante – aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Nuzzaci – per l’amministrazione e per la città. Siamo intervenuti su beni culturali di inestimabile valore nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza e con l’obiettivo di garantire a tutti di poterli fruire. Questo riconoscimento premia anche il lavoro del settore Lavori Pubblici, ringrazio a questo fine i dirigenti Giovanni Puce (Lavori pubblici) e Claudia Branca (Cultura) e l’architetto Silvio Cillo per il lavoro svolto la cui qualità trova oggi l’ennesima conferma”.
Comunicato stampa a cura del Comune di Lecce